SINTESI DEL PROGETTO
“Una Valle cicl-ABILE: sperimentazione di percorsi di mobilità attiva”
L’Italia ha una densità di 656 automobili per 1000 abitanti, la più alta in Europa; la Lombardia presenta una media di 530, la Vallecamonica supera le 600 automobili ogni 1000 abitanti. Gli italiani ogni settimana perdono oltre 10 ore della loro vita per gli spostamenti, circa un’ora in più rispetto alla media europea; il 75% dei percorsi sono tratte inferiori al 10 km; 1,2 persone occupano in media l’abitacolo di una vettura.
La Valle Camonica non fa eccezione rispetto alla problematica situazione della mobilità, la prevalenza del trasporto privato su quello pubblico, di automobili non performanti, con una bassa qualità dell’aria in parte dovuta proprio agli scarichi dei motori a scoppio sono esempi lampanti di un’efficiente sistema di mobilità camuno. La gran parte dei paesi di versante della vallata, insediamenti umani di antica fondazione e quindi con una struttura urbana medioevale, soffrono per il numero di veicoli privati e gli spazi necessari al passaggio e posteggio.
Inoltre, la qualità dell’aria in Valle Camonica, complice la configurazione di una vallata stretta e con alcuni ‘gomiti’ e ‘imbuti’ e con ristagni di ventilazione, è bassa e omogenea con i dati delle zone più inquinate della Lombardia: il superamento del valore soglia media giornaliero di 50 µg/m3 di Pm10, è stato a Milano di 90 giorni nel 2020 (era stato di 72 nel 2019), 78 a Cremona, 66 a Mantova e a Monza, 64 a Pavia, 62 a Brescia; nel 2019 la bassa Valle Camonica si allineava ai dati di Milano città.
La transizione ecologica che è ormai nelle decisioni politiche europee e italiane, richiede di affrontare il nodo della mobilità passando dagli incentivi per l’acquisto di autovetture e dal privilegiare il trasporto di merci su gomma, a politiche nazionali, investimenti degli enti locali, facilitazioni delle imprese e comportamenti virtuosi della cittadinanza, che portino verso una mobilità:
2.1 Il cambiamento perseguito
I promotori di questo progetto vorrebbero vedere ridotto il traffico di veicoli lungo le strade del territorio camuno, migliorando la qualità dell’aria oggi gravemente compromessa e in generale migliorando la qualità della vita dei residenti, con riduzione di emissioni inquinanti e climalteranti, del consumo di combustibili fossili, di incidenti stradali e a favore di una mobilità mista e integrata, attiva.
2.2 Obiettivo generale e specifico
Obiettivo principale è quindi quello di promuovere un percorso di transizione verso modelli di mobilità più sostenibili e sani. Biodistretto e Legambiente vorrebbero incentivare comportamenti virtuosi come la riduzione degli spostamenti brevi (soprattutto < a 10 km) in automobile a favore di mezzi di trasporto più eco compatibili, come la bicicletta, e l’adozione di buone pratiche nelle amministrazioni locali e nell’impresa privata che portino un cambiamento nelle abitudini di spostamento quotidiano della popolazione e sollecitare l’amministrazioni pubblica a ampliare gli investimenti a favore della mobilità sostenibile in particolare la ciclo-mobilità e mobilità integrata con iniziative di formazione, sensibilizzazione e sperimentazione.
3.1 Modalità di realizzazione
3.1.1 Strategia individuata
La strategia scelta per l’implementazione delle azioni di cambiamento, prevede la mobilitazione convergente di diverse entità e componenti del territorio camuno verso l’introduzione della bicicletta per gli spostamenti a breve raggio della popolazione residente in bassa Valle.
Verranno coinvolte le Amministrazioni comunali dei sette municipi identificati (Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Berzo inferiore, Cividate, Malegno, Breno), la stessa Comunità Montana quale ente gestore della “Riserva della Biosfera Valle Camonica – Alto Sebino” sito MAB, la locale ATS, l’istituto di istruzione superiore ISS Olivelli-Putelli di Darfo B.T., l’impresa privata gli esercizi commerciali e l’associazionismo.
Si configura quindi come un intervento multi-attore, di networking, anche se la conduzione (e la partnership) sarà depositata nelle espressioni dell’associazionismo no-profit locale.
La modalità prescelta si basa sulla formazione, sensibilizzazione e sperimentazione di incentivi all’uso della bicicletta per spostamenti quotidiani e di routine, per la popolazione residente di età superiore ai 16 anni. Poiché gli ostacoli alla ciclabilità sono molteplici e generano una problematica multi-dimensionale (geografica, infrastrutturale, economica, culturale, ecc.), la risposta deve pure essere multi-dimensionale: si propone quindi un mix di azioni che allarghino nel possibile l’effetto moltiplicatore a fasce di popolazione che non utilizzano frequentemente le due ruote: formazione, interventi sulla sicurezza delle piste ciclabili/corsie protette, azioni dimostrative, incentivazione dei comportamenti virtuosi, stimolo alla cittadinanza attiva per proporre alle amministrazioni interventi efficaci; campagne di promozione e sensibilizzazione saranno svolte durante tutta la durata del progetto, quali attività collaterali.
3.2 Le proposte operative
Proprio l’articolazione di attori coinvolti e la molteplicità di dimensioni da mobilitare per il cambiamento prefigurato, richiede di strutturare il progetto nelle seguenti linee d’azione:
Si intende inoltre, contattare TreNord per offrire servizi realmente di qualità e all’altezza delle sfide della transizione ecologica, per la mobilità integrata ‘treno+bici’, sia offrendo vagoni che permettano realmente il caricamento di mezzi ciclabili a prezzi contenuti, sia attrezzando aree parcheggio adeguate ai ciclisti (rastrelliere portabici, tettoie, colonnine manutenzione/riparazione, ecc).