Sabato 11 giugno presso il Musil – museo dell’energia idroelettrica di Valcamonica, a Cedegolo (BS) si svolgerà la sesta lezione di agricoltura biologica dedicata a “Fare imprese giovanili in montagna”
PROGRAMMA
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Fare imprese giovanili in montagna
Sono tempi di grandi cambiamenti anche nelle aree alpine. Questa osservazione vale per quelle zone del fondovalle che sono state attraversate dai processi impetuosi di modernizzazione rappresentati dalla risalita a salmone dell’industria e delle piccole e micro imprese, da collegamenti stradali veloci con i centri urbani e metropolitani, dall’espansione edilizia, dallo sviluppo di nuove professioni e dalla diffusione di modelli di vita e di consumo tipicamente urbani; ma vale anche per tutti quei territori che sono rimasti ai margini dei processi di sviluppo e che hanno subito più che governato questi cambiamenti. A cambiare insieme al territorio, al paesaggio, alle funzioni sono le comunità e le loro economie. Ed allora interrogarsi su quali possano essere le nuove strade non solo per la sopravvivenza delle aree alpine, ma per un loro rilancio dentro i processi di quella che definiamo “nuova economia” – l’economia green, l’economia della sostenibilità, l’economia im-immateriale, l’economia circolare, l’economia della condivisione – significa domandarsi quali siano le forme economiche ed imprenditoriali più adatte a valorizzare le risorse locali. Una riflessione che prima di ogni altra cosa cerca di dare risposta ad una domanda di carattere generale: “che cosa vuol dire fare impresa in montagna nello spazio della green economy?” Certamente vi è il tempo delle tecnicalità, del saper fare, del saper essere, ma prima di ogni altra cosa è necessario comprendere quali sono i mutamenti del contesto in cui si andrà ad operare imprenditorialmente. E qui il passaggio dall’io al noi, dall’essere solo all’essere insieme, dalla professionalità all’intelligenza collettiva, dal competere al collaborare, segna una discontinuità rispetto ai modelli d’impresa che hanno dominato in tutto il ‘900. Ma a ben guardare, è proprio nello spazio alpino dove storicamente queste forme di impresa collettiva, di impresa sociale, di impresa di comunità avevano il loro principale palcoscenico. Il pensiero corre agli usi civici e alla loro capacità di generare un’economia sostenibile in rapporto a risorse rinnovabili. Ed è dall’intreccio tra la memoria profonda del territorio – memoria agricola, memoria agrosilvopastorale, memoria artigiana – e i giovani nativi digitali, portatori di questa economia delle relazioni, che possono nascere nuove opportunità per il territorio e le comunità.
La giornata organizzata dal Bio Distretto della Val Camonica in collaborazione con la Scuola Ambulante di Agricoltura Sostenibile e il Parco dell’Adamello vuole costruire un momento di incontro e di confronto intorno a queste opportunità che i territori alpini e marginali possono esprimere facendo connessione tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra saperi taciti e saperi formali, tra individualità e socialità, tra competere e cooperare.